Il 31 dicembre 1968 gli studenti di Pisa, guidati da Potere Operaio, decidono di ritrovarsi davanti a La Bussola, il locale notturno più famoso della Versilia. Vogliono emulare la protesta di Milano, quando Mario Capanna leader del Movimento Studentesco il 7 dicembre davanti al Teatro alla Scala aveva guidato la contestazione lanciando pomodori e uova sulle pellicce della borghesia milanese in occasione della prima della Scala.
Anche in Versilia davanti alla Bussola si ritroveranno qualche centinaia di giovani decisi a fare la stessa cosa a quella “razza padrona” contestata da studenti e lavoratori che protestavano contro i licenziamenti degli operai della Marzotto e della Saint Gobain, contro la riforma dell’Università.
Ma la protesta viene fermata dalle cariche della polizia e dei carabinieri che cercano di impedire ai giovani di arrivare vicino al locale notturno. Vengono erette alcune barricate, al lancio di pomodori e arance si sostituiranno i sassi. Su una di quelle barricate c’è anche Soriano Ceccanti. Ha solo 16 anni, un proiettile esploso da una pistola Calibro 9 in dotazione ai Carabinieri lo colpisce alla spina dorsale e perderà l’uso delle gambe.
Mentre Soriano Ceccanti viene trasportato dai compagni verso Pisa, Carabinieri e Polizia cominciano una vera e propria caccia all’uomo. Tra quei manifestanti ci sono i leader del Potere Operaio pisano come Adriano Sofri e giovanissimi militanti come Gioia Maestro, e comunisti come Massimo D’Alema iscritti al PCI. In questo episodio raccontano quella notte e quello che la precedette Soriano Ceccanti, Massimo D’Alema, Gioia Maestro.
Quella notte di San Silvestro chiuderà un anno speciale come il 1968. Su quelle barricate saranno in molti a perdere l’innocenza.